La procedura di amministrazione di sostegno rappresenta uno strumento giuridico di protezione e supporto per persone che, a causa di una condizione di difficoltà psico-fisica, non sono in grado di provvedere autonomamente ai propri interessi. La normativa di riferimento, in particolare l’articolo 404 del Codice Civile, disciplina l’istituzione dell’amministrazione di sostegno per soggetti che si trovano in situazioni di limitata capacità di agire, consentendo loro di essere assistiti nella gestione degli aspetti patrimoniali e personali della loro vita.
L’amministrazione di sostegno, di per sé, è una misura pensata per tutelare le persone che, pur non essendo incapaci di intendere e volere, presentano difficoltà nelle attività quotidiane o nella gestione delle proprie risorse economiche. È applicabile nei confronti di persone affette da varie patologie o condizioni di fragilità psicologica, tra cui quelle legate alla ludopatia o gioco d’azzardo patologico.
La ludopatia, o gioco d’azzardo patologico, è una dipendenza che può gravemente compromettere la vita sociale, economica e psicologica di chi ne soffre. Questa condizione è caratterizzata dalla perdita di controllo nel gioco d’azzardo, che porta il soggetto a compromettere i propri risparmi, indebitarsi in modo significativo e vivere in uno stato di continua preoccupazione per il gioco. La ludopatia non solo danneggia il benessere emotivo della persona, ma ha anche forti ripercussioni sul piano patrimoniale, con la possibilità di accumulare debiti insostenibili. La ludopatia è, quindi, considerata una causa di vulnerabilità.
A causa della natura della patologia, molte persone affette da ludopatia possono arrivare ad essere incapaci di gestire le proprie finanze o di prendere decisioni consapevoli riguardo al proprio benessere economico. In questi casi, l’amministrazione di sostegno può essere una misura adeguata per tutelare la persona, evitando che le sue risorse vengano dilapidate nel gioco e fornendo una supervisione nella gestione dei suoi beni.
L’amministrazione di sostegno per persone affette da ludopatia si configura come uno strumento che consente di assistere il soggetto nel risanamento della propria situazione economica. Attraverso questa misura, viene nominato un amministratore di sostegno che, sotto il controllo del giudice, si occupa di gestire gli aspetti patrimoniali e economici della persona, nell’interesse della sua stabilità. In particolare, l’amministratore può occuparsi di:
- Gestire il patrimonio: attraverso una supervisione accurata, l’amministratore assicura che le risorse economiche vengano impiegate per necessità primarie e non per alimentare la dipendenza dal gioco.
- Controllare l’accesso alle risorse finanziarie: per prevenire che il soggetto possa esaurire il proprio denaro in modo incontrollato, l’amministratore può limitare l’accesso a determinate risorse economiche.
- Monitorare le decisioni economiche: ogni decisione importante riguardante le risorse finanziarie viene sottoposta al giudizio dell’amministratore, evitando che la persona possa compiere atti di gestione patrimoniale rischiosi o dannosi.
In questo modo, l’amministrazione di sostegno non solo aiuta la persona a gestire la propria dipendenza, ma crea anche un ambiente più stabile e protetto, che la supporta nel processo di recupero.
La necessità dell’amministrazione di sostegno per attivare una procedura di sovraindebitamento
Oltre al supporto nella gestione delle risorse economiche, l’amministrazione di sostegno può risultare fondamentale nel caso in cui il soggetto affetto da ludopatia si trovi in una situazione di sovraindebitamento. La dipendenza dal gioco d’azzardo può facilmente portare alla contrazione di debiti superiori alle proprie capacità di restituzione. In questi casi, l’amministrazione di sostegno può essere la chiave per attivare una procedura di sovraindebitamento, un istituto giuridico introdotto dalla legge n. 3 del 2012, che permette di ristrutturare i debiti e offrire una nuova opportunità al soggetto di risollevarsi.
La procedura di sovraindebitamento prevede la possibilità di negoziare un piano di rientro dei debiti con i creditori, riducendo gli importi dovuti o prolungando i tempi di pagamento. In alcune occasioni il debitore lupodatico può esdebitarsi completamente.
Tuttavia, affinché tale procedura venga avviata, è necessario che venga nominato un amministratore di sostegno che rappresenti la persona affetta da ludopatia, e che possa gestire e orientare il soggetto nella valutazione della sua situazione patrimoniale e nel processo di negoziazione con i creditori.
In sostanza, l’amministratore di sostegno non solo fornisce il supporto necessario per gestire i beni e le risorse, ma può anche fungere da intermediario in una procedura di sovraindebitamento, aiutando a creare un piano di risanamento che consenta al soggetto di uscire dalla spirale del debito e di riprendersi da una patologia che incide profondamente sulla sua vita.
L’amministrazione di sostegno, quindi, è un istituto fondamentale per la tutela delle persone vulnerabili, inclusi coloro che soffrono di ludopatia o gioco d’azzardo patologico. La sua applicazione ai soggetti affetti da questa dipendenza si rivela cruciale, non solo per gestire in modo equilibrato il patrimonio e la vita quotidiana del soggetto, ma anche per attivare procedure di sovraindebitamento, che consentano di porre rimedio a situazioni economiche precarie. L’intervento tempestivo di un amministratore di sostegno può rappresentare un’opportunità per recuperare il controllo della propria vita e per favorire un processo di recupero psicologico ed economico.
Giurisprudenza:
La giurisprudenza italiana ha affrontato più volte il tema dell’apertura di procedure di amministrazione di sostegno nei confronti di persone affette da ludopatia o gioco d’azzardo patologico, riconoscendo l’importanza di tale strumento giuridico per tutelare individui che, a causa della loro condizione, non sono in grado di gestire in modo adeguato le proprie risorse economiche. Sebbene non esistano numerose sentenze specifiche sul tema, vi sono alcuni casi significativi che hanno trattato il collegamento tra amministrazione di sostegno e patologie come la ludopatia.
- Tribunale di Milano, Sezione Civile, 12 febbraio 2014
In una sentenza del Tribunale di Milano, è stato affermato che la ludopatia è una patologia che può comportare una limitazione della capacità di autogestirsi. In particolare, il giudice ha riconosciuto che una persona affetta da ludopatia, che manifesta evidenti difficoltà nel gestire il proprio patrimonio, potrebbe essere destinataria di una misura di amministrazione di sostegno. Il Tribunale ha infatti accolto la domanda di apertura dell’amministrazione di sostegno, ritenendo che il soggetto fosse incapace di gestire in modo autonomo le proprie finanze a causa della dipendenza dal gioco d’azzardo. L’amministratore di sostegno è stato nominato per gestire le risorse economiche della persona e prevenire il rischio di sovraindebitamento derivante dalla ludopatia.
- Tribunale di Roma, Sezione Civile, 18 gennaio 2016
Un altro caso di rilievo riguarda il Tribunale di Roma, che ha trattato un caso di apertura dell’amministrazione di sostegno a favore di un soggetto con disturbi da gioco d’azzardo patologico. In questo caso, il tribunale ha sottolineato come la condizione psicologica del soggetto comportasse una limitazione della capacità di autodeterminarsi in ambito economico, riconoscendo che il soggetto, pur essendo ancora in grado di prendere decisioni in merito alla propria vita, non fosse in grado di fare scelte ponderate riguardo alla gestione delle proprie risorse finanziarie. La misura di amministrazione di sostegno è stata considerata idonea per proteggere il patrimonio della persona e aiutarla a superare la dipendenza.
- Corte di Cassazione, Sentenza n. 21206 del 3 novembre 2017
La Corte di Cassazione ha avuto modo di esaminare la questione dell’amministrazione di sostegno in relazione a soggetti che soffrono di disturbi psichici. Sebbene non tratti direttamente della ludopatia, la pronuncia ha affermato che una condizione patologica, come quella derivante dalla ludopatia, che comporta una distorsione delle capacità decisionali, può giustificare l’adozione di misure protettive come l’amministrazione di sostegno. La Cassazione ha stabilito che l’amministrazione di sostegno non è riservata solo a coloro che sono incapaci di intendere e volere, ma può essere applicata anche a chi, pur mantenendo una capacità decisionale generale, è vulnerabile in ambito economico e patrimoniale a causa di patologie come la ludopatia.
- Tribunale di Bologna, Sezione Civile, 22 maggio 2018
Nel caso trattato dal Tribunale di Bologna, è stata accolta una richiesta di apertura di amministrazione di sostegno nei confronti di una persona con dipendenza da gioco d’azzardo. Il giudice ha sottolineato che, pur non trattandosi di una condizione di incapacità totale, la patologia di gioco d’azzardo patologico rappresentava una limitazione delle capacità di agire del soggetto, in particolare per quanto riguarda la gestione delle risorse finanziarie. L’amministratore di sostegno è stato nominato per prevenire il rischio di indebitamento e per tutelare gli interessi patrimoniali della persona.
- Tribunale di Milano, Sezione Civile, 27 giugno 2019
Nel 2019, il Tribunale di Milano ha affrontato un altro caso di ludopatia, questa volta con particolare attenzione al rischio di sovraindebitamento legato alla dipendenza dal gioco d’azzardo. In questa sentenza, il tribunale ha ribadito che la nomina di un amministratore di sostegno è una misura idonea per affrontare la difficoltà di una persona affetta da ludopatia nella gestione delle proprie risorse finanziarie e nella gestione dei debiti accumulati a causa del gioco d’azzardo. La decisione del giudice si è concentrata sulla necessità di tutelare la persona, prevenendo che la patologia portasse a un ulteriore aggravamento della situazione economica.
La giurisprudenza italiana ha quindi riconosciuto la validità dell’amministrazione di sostegno come strumento di tutela per le persone affette da ludopatia o gioco d’azzardo patologico, in quanto consente di proteggere il patrimonio del soggetto vulnerabile e di aiutarlo a uscire da situazioni di grave difficoltà economica. Le sentenze esaminate confermano che il gioco d’azzardo patologico può ridurre la capacità di autogestirsi e che, in tali casi, l’apertura di una procedura di amministrazione di sostegno può rappresentare una misura fondamentale per prevenire il rischio di sovraindebitamento e per tutelare gli interessi del soggetto.
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